La vista di Maputo dalla riva opposta della baia |
È la seconda volta che visito la città di Maputo,
capitale mozambicana. Due anni fa ci ero arrivato dalla strada asfaltata che
dal confine sudafricano attraversa in tutta la sua lunghezza il piccolo Stato
dello Swaziland, prima di entrare in Mozambico, per poi dirigersi verso est
fino a Maputo. Questa volta ho deciso di percorrere in auto tutta la costa da
Durban a Maputo, attraversando il confine sud del Mozambico, dove confina
direttamente con il Sudafrica. L’autostrada che esce da Durban in direzione
nord affianca la zona costiera solo per un po’, poi si mantiene
nell’entroterra. Lungo la costa ci sono strade secondarie, che attraversano
villaggi di vacanza sul mare per ricchi sudafricani. Dopo Ballito, non esiste
più una vera strada costiera, solo un’autostrada che attraversa la terra dello
Zululand, dove due secoli fa il bellicoso Shaka regnava sul suo impero zulu.
Tuttora Shaka è onorato come eroe nella cultura zulu, ma oggi questa regione è
costellata di villaggi dove la popolazione zulu, sempre molto orgogliosa, vive
di pastorizia e agricoltura, o si reca nelle cittadine vicine o addirittura
fino a Durban per lavorare come manodopera. Sono stati costruiti ponti pedonali
che scavalcano l’autostrada, perché la popolazione è abituata a passare da un
villaggio all’altro a piedi, spesso con le loro mandrie di vacche, e in passato
si sono registrati diversi incidenti, povera gente morta investita mentre
attraversava una strada che non appartiene al loro mondo. Attraversata la
brutta cittadina portuale di Richards Bay (davvero nulla da vedere qui), si
raggiunge il famoso iSimangaliso Wetland Park, dichiarato patrimonio
dell’umanità dall’UNESCO. È un parco naturale protetto che si estende su oltre
tremila chilometri quadrati, e su 280 km di costa. Qui mi sono fermato per tre
notti, in tre località diverse, per poter vedere le diverse aree del parco. Gran
parte del parco non è percorribile in
Diversi tipi di coralli a Sondwana Bay |
L’accesso al confine col Mozambico è invece una comoda
strada asfaltata. Appena oltrepassato il confine, però, non c’è traccia di
strade: lì si viaggia solo e soltanto, ancora una volta, su piste di sabbia.
Sono rimasto piuttosto sconcertato nello scoprire che in tutta la parte più
meridionale del Mozambico, praticamente fino a Maputo, non solo non esistono
strade asfaltate, ma che gran parte delle vie di comunicazione non sono nemmeno
sterrate, bensì sono appunto piste per fuoristrada. La ragione è semplice: la
popolazione mozambicana, fuori dalla capitale e dalle città, è molto povera. Si
muovono a piedi e la loro vita è limitata ai villaggi circostanti. Eppure, dopo
aver sostato una notte alla località turistica di mare Ponta do Ouro
(bellissimo posto, anche se un po’ isolato, preferisco tuttora Tofo e
Inhambane, 650 km più a nord, dove ero stato due anni fa), siamo ripartiti
verso Maputo e ho scoperto che qualcosa sta cambiando anche nel povero
Mozambico. Beh, non per la popolazione povera del posto, chiaramente. Dopo
qualche chilometro infatti il nostro fuoristrada ha potuto finalmente immettersi
su una strada sterrata in costruzione: una volta ultimata sarà una vera e
propria strada di alta percorrenza che collegherà Maputo col confine
meridionale del Mozambico. E chi la sta costruendo? Imprese cinesi! Che
impressione vedere lungo la strada operai neri e ingegneri e geometri cinesi
che davano indicazioni. E di più: a un certo punto la strada in costruzione
passa accanto a una vera e propria struttura industriale cinese, modernissima,
anch’essa in costruzione. Insomma, visto da qui sembrerebbe che il futuro
dell’Africa sub-sahariana sia stato appaltato alla Cina…
Si arriva su strada sterrata di campagna fino
all’estuario su cui, sulla sponda opposta, si affaccia Maputo. Visto da questa
sponda, sembra quasi una sorta di povera e dimessa Manhattan che si allunga
sulla baia: grattacieli bassi, vecchi e poco appariscenti. Tranne alcuni
grattacieli sfavillanti di recentissima costruzione, ovviamente opera dei
cinesi. Per attraversare l’ampio fiume l’unico mezzo tuttora è il traghetto con
trasporto auto, ma gli stessi cinesi stanno costruendo un modernissimo ponte,
che dovrebbe essere terminato già l’anno prossimo.
Maputo è una città caotica, ma la popolazione del
Mozambico, anche qui nella capitale, è sorridente e gentile. Soprattutto,
nonostante la povertà, ci si sente sicuri. La microcriminalità è quasi
inesistente, si dice. L’eredità del passato coloniale portoghese è tuttora
presente: nella lingua parlata innanzitutto (il portoghese), e nei palazzi
rimasti pressoché intoccati da decenni (addirittura diversi edifici
Per le strade di Maputo |
Sul traghetto che attraversa la baia di Maputo |
Vorrei concludere con una nota leggera. E' vero che i tratti somatici mozambicani sono di una certa bellezza, ma non è solo quello, è anche un modo di fare sempre pronto al sorriso, un sorriso che parte dagli occhi, sempre vivi e pronti allo scherzo o al flirt. Diversi sguardi femminili mi hanno trasmesso in modo contagioso la gioia di godere di semplici attimi, di semplici sorrisi. Forse è questo il tesoro più prezioso della gente mozambicana. Speriamo che lo conservino a lungo.
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