giovedì 18 agosto 2022

"...Così una vita ben usata dà lieto morire"

La citazione completa di questo aforisma di Leonardo da Vinci (1452-1519) è: "Sì come una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire". Secondo quanto riferito da Alberto Angela, suo padre Piero Angela amava questo detto e si può ben dire che nella sua vita riuscì a esservi fedele fino all'ultimo. Il figlio Alberto nel suo discorso alla camera ardente ha infatti confidato che Piero Angela ha passato gli ultimi giorni di vita lucido e sereno, senza lasciar trasparire alcun segno di paura per la morte che si avvicinava, come se la sua vita, molto densa di esperienze e di conoscenze, e "ben usata" (per usare le parole di Leonardo da Vinci), fosse stata come una bellissima cena tra cari amici e alla fine si fosse alzato da tavola dicendo "è stato proprio un piacere, ora vi saluto", in tutta serenità.

La notizia della morte del celebre divulgatore mi ha colto di sorpresa (nonostante dopotutto avesse ormai 93 anni) e ho immediatamente provato un sincero e profondo dispiacere, cosa che di solito non mi capita leggendo di altre morti di personaggi famosi. È stato come se mi fosse stata strappata via una parte importante del mio patrimonio culturale, che non potrà venire rimpiazzata tanto facilmente. Poi ho letto che sui social moltissima altra gente comune ha manifestato gli stessi miei sentimenti, e mi son sentito meno solo: significa che il lavoro divulgativo di Piero Angela ha lasciato un segno importante nella società italiana, e meno male perché l'Italia di oggi ha quanto mai bisogno di quella mentalità "angeliana", curiosa, garbata, sempre alla ricerca della conoscenza vera e non spettacolarizzata... E abbiamo bisogno quanto mai di combattere con questa mentalità l'ignoranza e la maleducazione dilaganti.

Ero ancora bambino quando a metà anni '80 mia madre mi fece prendere l'abitudine, i mercoledì dopo cena, di guardare in televisione i documentari degli animali delle prime edizioni di Quark. Duravano solo pochi minuti, poi la trasmissione andava avanti con altri servizi dedicati alla scienza, ma essendo piccolo io andavo a letto dopo il servizio sugli animali. A partire da quei primi assaggi di documentari naturalistici, nel corso degli anni continuai a seguire Quark, poi Quark Speciale, e poi tutte le trasmissioni targate Angela fino a Superquark. Praticamente i programmi di Piero Angela mi hanno accompagnato nella mia crescita dall'infanzia alla giovane età adulta.

Probabilmente sono state almeno in parte anche quelle trasmissioni a infondermi una certa curiosità nel ricercare spesso le origini di questo o di quello nella realtà che ci circonda, con un interesse particolare per storia, geografia e antropologia, ma non solo. E la mia passione per il mondo della comunicazione, della ricerca e del giornalismo, che mi spinse a laurearmi in Scienze della Comunicazione all'Università di Padova, fu sicuramente influenzata dai lavori di Angela. Ricordo che una volta, per un corso all'università, dovevamo stilare una tesina su un prodotto televisivo a nostra scelta, e io decisi di farla sul "prodotto Quark". Devo avere ancora la copia cartacea da qualche parte. Per un periodo avevo anche valutato se frequentare un master in "Comunicazione della scienza", poi ho percorso una strada diversa.

Anche nello scrivere molti post di questo stesso blog, senza rendermi conto devo forse aver ricalcato un po' lo stile descrittivo che ho assorbito in anni di ascolto di Quark e Superquark.

Che dire, speriamo che Alberto Angela continui nell'opera divulgativa del padre. L'Italia di oggi ne ha bisogno.