Una volta, quando lavoravo in Palestina, io e tre colleghi (un amico e due amiche) fummo invitati a passare il weekend a casa di un altro collega. Quando arrivammo, però, ci disse che per evitare problemi col suo padrone di casa avremmo dovuto fingere di essere due coppie sposate! I proprietari della casa erano infatti musulmani molto osservanti e non giudicavano bene che giovani maschi e femmine dormissero sotto lo stesso tetto se non erano sposati! Ne avemmo conferma quella sera stessa, quando il padrone di casa, parlandoci amabilmente ma con piglio deciso di capofamiglia, sotto gli sguardi compiaciuti della moglie e delle figlie, ci fece i complimenti convinto di avere davanti due coppie di sposini (pur se noi, increduli e divertiti al tempo stesso, non davamo molto adito a farlo credere...), e insisteva sul tasto che avrebbe voluto dare in sposa una delle sue figlie al nostro (malcapitato) collega, il quale, abituato da settimane a quelle singolari avances "per conto terzi", si schermiva non senza imbarazzo... Se ne sarebbe "scappato" dopo pochi mesi! Questo avveniva appena un paio d'anni fa nella mitica Jericho, Yeriho in ebreo, Ariha in arabo, o Gerico in italiano.
Gerico, la città più antica del mondo, la prima città della Terra Promessa conquistata dagli Ebrei, quando le sue famose mura crollarono agli squilli di tromba (secondo la tradizione biblica) delle schiere ebree guidate da Giosuè, successore di Mosè, più di tremila anni fa. Oggi fa parte della Palestina, è una delle aree lasciate ai Palestinesi in totale indipendenza, secondo gli Accordi di Oslo del 1993. Tre anni fa, cogliendo come occasione la data 10/10/10, l'Autorità Nazionale Palestinese celebrò i diecimila anni di vita della cittadina, ritenuta il più antico insediamento umano continuativamente abitato fino a oggi. Probabilmente è davvero così, perché dagli scavi archeologici in zona sono emerse tracce di insediamenti risalenti addirittura a quasi 20 mila anni fa, e a tutte le epoche successive. Sicuramente questo fu uno dei primi luoghi dove gli uomini preistorici abbandonarono la vita di cacciatori nomadi per radicarsi qui, in questa fertilissima oasi ricca d'acqua.
Gerico, più che una vera e propria città, in realtà anche oggi è un insieme di borgate rurali immerse in una vasta oasi, e io ci sono andato diverse volte con molto piacere, specialmente d'inverno, perché venivo accolto da un'aria calda e pregna di profumi, e da un'atmosfera rilassata, dove tutti vivono con la serafica tranquillità tipica dei posti caldi. Ho scoperto poi che proprio l'aria profumata è all'origine del suo antico nome cananaico, Ruha: significava "fragrante", lo stesso significato che ha la parola araba Ariha, il nome palestinese di Gerico. Anche il nome ebreo, Yeriho, deriva chiaramente da quella parola. Insomma, Gerico la fragrante.
La sua fortuna è proprio la presenza, in mezzo a una zona desertica, di una fertile vallata cosparsa di oasi fin dall'antichità, una vallata che si trova in una depressione di oltre 200 metri sotto il livello del mare, il che fa di Gerico il più basso sito permanentemente abitato della Terra. Questo influisce anche sul suo clima, che rimane tiepido anche d'inverno, mentre d'estate, durante il giorno, si aggira costantemente intorno ai 40 gradi... Le precipitazioni sono rare, ma l'acqua non manca grazie appunto alle oasi, sfruttate da un'agricoltura rurale molto produttiva.
La vegetazione e l'ottimo clima (soprattutto in inverno) erano ben noti da sempre: nella Bibbia, Gerico viene
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Mosaici tra le rovine dell'Hisham Palace |
La zona attorno a Gerico, come ogni luogo in Israele e Palestina, è cosparsa anche di siti religiosi e testimonianze risalenti alle tradizioni bibliche ed evangeliche.
Sin dal quinto secolo gli eremiti si ritiravano nelle grotte del deserto montagnoso circostante, e successivamente in quegli stessi luoghi, in epoca bizantina, sorsero chiese e monasteri, identificando questo e quel luogo come posti in cui erano avvenuti fatti importanti. Per esempio, fu così che il monte roccioso prospiciente Gerico fu identificato come il Monte delle Tentazioni, dove Gesù venne tentato dal diavolo durante quaranta giorni di solitudine e digiuno. Sul fianco di quel monte, letteralmente abbarbicato alla roccia, sorge dal 1895 il monastero greco-ortodosso della Tentazione, edificato su precedenti costruzioni bizantine e crociate (proprio così, dell'epoca delle crociate). Il monastero è incollato su uno strapiombo di roccia, ma oggi è possibile arrivarci anche con una moderna funivia. Nei dintorni, su rovine di epoca bizantina, sorgono altri monasteri e chiese, di fede greco-ortodossa, russo-ortodossa, copta, etiopica, siriana, rumeno-ortodossa. Poco a nord di Gerico si sono trovati anche i resti di un'antica sinagoga ebraica. Una decina di chilometri a sud, invece, c'è Nabi Musa, il più importante sito religioso musulmano nella zona, dove secondo i musulmani (solo secondo loro) sarebbe sepolto Mosè, che dai musulmani è considerato uno dei profeti dell'islam, la cui rivelazione originale però andò perduta.
Vi è venuto mal di testa? Anche a me!
Questo è solo un assaggio per farvi capire quale crogiolo di culture si è stratificato in quella regione nel corso dei secoli. Per non parlare di Gerusalemme, dove questo "melting pot storico" è moltiplicato all'ennesima potenza. Ma di Gerusalemme magari parlerò un'altra volta.
Negli ultimi vent'anni la lenta storia plurimillenaria di Gerico ha subito un'accelerazione improvvisa. Nel 1994 fu la prima città palestinese a passare sotto il diretto controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese, in seguito agli Accordi di Oslo. Nel 1998 l'ANP, in un ardito piano per far girare soldi nella nascente economia palestinese, si accordò con un ricco ebreo austriaco per costruire addirittura un casinò a Gerico, che potesse attirare i giocatori d'azzardo israeliani, dal momento che in Israele il gioco d'azzardo è illegale. Tra l'altro, vicino a Gerico si trova il Mar Morto, meta di villeggiatura privilegiata dagli israeliani. Anche la fede musulmana condanna il gioco d'azzardo, ma l'ANP decise di correre il rischio pur in una cittadina molto "all'antica" (è il caso di dirlo, eheheh!) come Gerico. Da notare che il presidente dell'ANP a quel tempo era ancora lo storico leader palestinese Yasser Arafat, quindi tutto questo progetto era ancora di più da considerarsi eccezionale. Effettivamente il progetto funzionò per un paio d'anni: molti israeliani (quasi tremila al giorno) venivano a Gerico per giocare al casinò. Ma lo scoppio della seconda intifada determinò la chiusura del casinò e nessun civile israeliano da allora ha messo più piede a Gerico (ufficialmente, almeno). Durante la seconda intifada, le truppe israeliane occuparono di nuovo tutta la zona e scavarono una trincea profonda due metri attorno alla cittadina, per controllare il traffico di chi entrava e chi usciva. Tornata sotto il controllo palestinese nel 2005, vige tuttora la legge degli Accordi di Oslo di vent'anni fa: cioè, Gerico fa parte delle zone sotto diretta amministrazione palestinese (zona A), in cui i civili israeliani non possono più entrare, ma tutta l'area circostante, che divide Gerico dalle altre città palestinesi, appartiene alla "zona C", cioè a quella vasta area della Cisgiordania sotto pieno controllo militare israeliano. In sostanza, i palestinesi possono oggi tranquillamente viaggiare da Gerico a Ramallah o a Betlemme (il problema di andare a Gerusalemme, invece, l'ho spiegato in un precedente post), ma se a metà strada venissero bloccati da una pattuglia israeliana sarebbero costretti a fermarsi, perché lì il controllo del territorio spetta tutt'oggi all'esercito israeliano, come del resto avviene in tutte le zone interposte tra le principali città palestinesi. Un evento eclatante che spiega bene la situazione avvenne sette anni fa, quando l'esercito israeliano fece un assedio in grande stile al carcere di Gerico per prelevare con la forza alcuni prigionieri palestinesi accusati di essere terroristi della seconda intifada (il governo palestinese di allora, capeggiato da Hamas, aveva promesso la loro liberazione). Il carcere di Gerico fa parte a tutti gli effetti della zona A, sotto diretto controllo palestinese, e questa irruzione fu condannata da più parti, non solo dai Palestinesi. Ma ciò non impedì a Israele di prelevare i prigionieri, che ora sono custoditi in un carcere israeliano. Oggi la situazione è cambiata: il rafforzarsi di un governo palestinese moderato, che di fatto collabora almeno in parte con Israele, fa sì che un evento simile non si potrebbe ripetere. Ma la situazione in quella regione è sempre sull'orlo dell'instabilità e non si può mai dire cosa succederà l'anno prossimo o tra un paio d'anni.
Per intanto, il governo palestinese sta cercando di far nascere un turismo internazionale a Gerico, e i dati degli ultimi tre anni sono confortanti. Decine di migliaia di turisti all'anno (molti asiatici e russi) arrivano per vedere il sito archeologico della città antica, o l'Hisham Palace, di passaggio verso il Mar Morto (di cui magari parlerò in un capitolo a parte una prossima volta).