sabato 24 gennaio 2015

Il bello della vita


"Che noia, pensavo stamattina". Bello fare un lavoro che ti piace e che ti lascia tanto tempo libero. Ma in una giornata di calura afosa il tempo libero si può trasformare in tormento, se poi al momento non hai un'auto con cui andare fuori città.
Così ho deciso di andare in piscina, sono uscito volenteroso, mi sono fermato a prendere un caffè sotto casa e ho visto che il parco di fronte alla caffetteria, che io ricordavo sempre chiuso, era aperto. La curiosità ha preso il sopravvento, sono entrato nel parco, che era un po' in salita essendo sulla china di una collina sovrastante Durban. C'erano due o tre coppiette bianche che portavano a spasso il cane e qualche gruppetto sparuto di neri che riposavano all'ombra. (Piccola parentesi: qui è normale parlare di bianchi e neri, e indiani, perché ciascuno di questi gruppi etnici vive esistenze completamente diverse dagli altri due gruppi)
Mi sono inerpicato su per il prato e mi si è parato davanti il panorama della città di Durban dall'alto con il mare sullo sfondo. A letteralmente due passi da casa mia, questa non me l'aspettavo.

Rinfrancato da questa scoperta, mi sono avviato a prendere il minibus per andare in piscina, ma strada facendo ho visto gente per strada che si godeva la bellissima giornata, e sono rimasto contagiato. Ho cambiato i piani e sono sceso sulla passeggiata del lungoceano, percorrendola tutta fino alla foce del fiume Umgeni, a nord di Durban. Era da diversi mesi che non passeggiavo fino qui, col suono delle onde dell'Oceano Indiano di sottofondo. Essendo sabato pomeriggio, tanti, soprattutto famiglie, erano sulla spiaggia o facevano grigliate lungo la passeggiata, com'è uso qua, soprattutto tra le famiglie indiane, che a volte mi sembrano quelle che si sanno godere di più la vita qui.
Arrivato al fiume, le onde si infrangevano imponenti sugli scogli del molo e qualche aspirante pescatore (in genere padri con figli, indiani perlopiù) gettava l'amo lungo la foce del fiume, con le onde talmente forti da spingere indietro la corrente del fiume per parecchi metri, formando quindi una specie di piccolo lago prima della foce vera e propria.

Sono poi tornato lungo la spiaggia, con le onde che spesso arrivavano non solo a bagnarmi i piedi, ma anche i pantaloncini. E ho pensato; "Il bello della vita, non sai mai cosa ti aspetta l'attimo successivo". Oggi è stata una bella giornata.

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