sabato 25 maggio 2013

La globalizzazione sana


Sono reduce da una puntata di pochi giorni a Kristiansand, cittadina turistica sulla costa meridionale della Norvegia.
Vi dirò, mi è sembrato di andare in un altro mondo, dove tutti sono rilassati e sereni, e dove il benessere si vede dalle piccole cose, come le case curate con rafinatezza all'esterno e all'interno, interno che si può tranquillamente vedere dalla strada, perché gran parte delle case moderne ha grandi vetrate (per accogliere luce) senza tende alle finestre: il che la dice lunga sulla loro abitudine a fidarsi reciprocamente dell'educazione, discrezione e rispetto altrui. Altro particolare che mi ha lasciato un po' basito è stato vedere che al ristorante diverse persone avanzavano tranquillamente più di metà pizza nei piatti rimanendo a chiacchierare a lungo per poi andarsene allegri e sorridenti lasciando piatti mezzi pieni e avanzando addirittura la birra! Scene così in Italia non ne vedevo da anni. In ogni caso io me ne sono fregato e ho terminato tutta la mia pizza e la mia birra, fino all'ultimo goccio... Anche perché là i prezzi sono mediamente almeno 3-4 volte più alti che nel resto d'Europa! Ma va detto che anche il reddito pro capite dei norvegesi è tra i più alti al mondo.

Comunque ciò che forse mi ha sorpreso di più è stato vedere la grande quantità di immigrati bene integrati (prevalentemente dal mondo arabo e dall'Oriente), una minoranza veramente rilevante della popolazione, mi è sembrato. Anche gli immigrati, pur conservando i loro modi di vivere (parlavano tra loro nelle loro lingue d'origine), li vedevi partecipi della vita collettiva, sereni e felici di vivere in quella società.
Case tradizionali in centro a Kristiansand.
E mi sono venuti in mente i recenti episodi di omicidi a picconate e a colpi di machete a Milano e a Londra, sintomi di aspetti deteriori della globalizzazione, drammi collaterali che si stanno moltiplicando anche a causa della crisi nei paesi occidentali, e all'incapacità di affrontarla nel modo giusto.

Di crisi a Kristiansand non ho visto traccia. La Norvegia, più di ogni altro paese in Europa, ha saputo mantenere una propria autonomia politica ed economica. Non fa parte dell'Unione Europea e quindi non adotta l'euro, conservando la sua solidissima moneta, la corona norvegese. Però ha deciso di condividere con l'UE alcuni accordi che gli fanno comodo, come il Trattato di Schengen, che permette ai cittadini europei di recarsi in Norvegia senza passaporto, come se facesse parte dell'UE. Inoltre, le università norvegesi partecipano al progetto Erasmus, cioè all'interscambio studentesco tra istituti universitari dell'Unione Europea. Insomma, gli aspetti migliori dell'integrazione europea la Norvegia li ha fatti propri, smentendo lo stereotipo di paese che rifiuta di aprirsi a collaborazioni tra Stati.
Però tiene la barra ben dritta su una linea politica di piena autonomia dal sistema capitalistico globale. La ricchezza dei norvegesi dipende dalle risorse di petrolio e gas del Mare del Nord: la Norvegia è il maggior esportatore di petrolio in Europa. Eppure, lo Stato si fa carico di non sprecare neanche un po' la ricchezza di risorse naturali e la reinveste in politiche di welfare, che è il migliore al mondo.
Il moderno Kilden Performing Arts Center.
Quindi, a monte ci saranno le risorse naturali, ma c'è soprattutto una classe politica non corrotta, che guarda agli interessi di lungo periodo del proprio paese, e non agli affari che può fare nel breve periodo con multinazionali di altri paesi.

Credo siano questi gli ingredienti che hanno permesso alla Norvegia di gestire la globalizzazione, puntando sulla valorizzazione dei suoi aspetti più sani (scambio e confronto culturale, pari diritti e dignità per tutti i settori della popolazione, puntare molto su fornire servizi di welfare efficienti).

Arriverà il giorno in cui anche altri paesi, come l'Italia, riusciranno a seguire l'esempio della Norvegia, o dovranno prima crollare sotto gli effetti della crisi prodotta dagli aspetti peggiori della globalizzazione?
Temo (o spero, dipende dai punti di vista) che lo sapremo presto.

Buon viaggio!

Nessun commento:

Posta un commento